
La sostenibilità non è più solo una scelta etica, ma un fattore chiave per la competitività delle aziende Bari, 3...
La sostenibilità non è più solo una scelta etica, ma un fattore chiave per la competitività delle aziende
Bari, 3 marzo 2025 – Un protocollo per la sostenibilità e la competitività, un passo strategico per supportare le imprese nell’adeguarsi ai nuovi standard ambientali, favorendo investimenti sostenibili e l’accesso ai finanziamenti verdi: l’accordo, firmato da Gerardo Biancofiore, Presidente di Ance Puglia, e Domenico Laforgia, Presidente di Acquedotto Pugliese (AQP), crea quel necessario percorso che nel 2025 deve caratterizzare la transizione ecologica per le aziende, garantendo conformità normativa, riduzione dell’impatto ambientale e maggiore attrattività. L’iniziativa, nata dalla consapevolezza che la sostenibilità è in grado di guidare la crescita economica, prevede per le imprese della filiera – fornitrici di AQP e associate ANCE – eventi informativi nelle sedi Formedil di ciascuna provincia. Il primo appuntamento è in programma a maggio e si terrà a Bari.
“Costruire rispettando l’ambiente non è più un’opzione, ma la chiave – ha dichiarato Gerardo Biancofiore, presidente di Ance Puglia – per il successo aziendale. Le imprese che scelgono oggi di investire in una filiera ecosostenibile saranno protagoniste dell’economia di domani. Con questa iniziativa puntiamo a formare e informare le nostre aziende sulle innumerevoli opportunità che la transizione ecologica offre: dalle maggiori opportunità di finanziamento, grazie a bandi europei e incentivi statali destinati a progetti di edilizia sostenibile, all’espansione della clientela, sia pubblica che privata, che richiede sempre più edifici certificati e rispettosi dell’ambiente. Certi, anche, benefici sui costi di gestione grazie all’impiego di tecnologie innovative che riducono sprechi e consumi energetici, oltre che sulla reputazione aziendale per via di un posizionamento più solido e in linea con le richieste di sostenibilità provenienti dal mercato”.
“Adeguarsi al sistema sviluppato dall’Unione Europea per individuare le attività che vengono svolte in maniera ecosostenibile non è solo una questione di conformità normativa, ma una necessità strategica – ha aggiunto Domenico Laforgia, Presidente di Acquedotto Pugliese (AQP) – per garantirsi ed ottenere vantaggi competitivi. Diventerà un passaggio imprescindibile non solo per i soggetti obbligati, ma anche per tutte le realtà come le PMI che, pur non essendo tenute al rispetto diretto, dovranno adeguare il proprio percorso strategico verso la sostenibilità, concorrendo al raggiungimento degli obiettivi UE climatici e ambientali. Oggi è chiamata a farlo AQP, azienda che si è fatta trovare pronta. Vorremmo lo fosse anche la filiera. La sostenibilità, d’altronde, è già tra i criteri di valutazione richiesti nel nostro nuovo albo dei fornitori”
Per il periodo 2025-2030 (5 anni).
Una decisione strategica, mirata a regolare la crescita della produzione e a preservare la qualità e il valore del celebre vino pugliese
Giovedì 6 marzo 2025, alle ore 16:30, presso la sede del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria (Contrada Piscine, Uggiano Montefusco – TA), si terrà l’assemblea dei soci, durante la quale verrà discusso un provvedimento di grande rilevanza per il futuro della denominazione: il blocco dell’iscrizione allo Schedario Viticolo idoneo alla rivendicazione del Primitivo di Manduria DOP per il periodo 2025-2030 (5 anni).
Una decisione strategica, mirata a regolare la crescita della produzione e a preservare la qualità e il valore del celebre vino pugliese.

Un provvedimento per tutelare la denominazione
“Questa misura stabilisce che, pur rimanendo possibile impiantare nuovi vigneti di Primitivo, le uve prodotte su queste superfici non potranno essere rivendicate con la denominazione Primitivo di Manduria DOC e DOCG. In altre parole, chi decide di piantare nuove vigne di Primitivo nei prossimi cinque anni non potrà utilizzare quelle uve per produrre vino con la nostra denominazione, ma potrà comunque destinarle ad altre denominazioni” – dichiara l’avvocato Novella Pastorelli, Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – Questo provvedimento non riguarda gli espianti e i reimpianti di vigneti già esistenti. In questi casi, il potenziale produttivo della denominazione rimane invariato, trattandosi di una semplice sostituzione di vigneti all’interno dello stesso sistema di produzione. La misura si applica esclusivamente alle nuove superfici vitate, ovvero a quelle aree che non sono mai state impiantate a Primitivo e che, senza questo intervento, avrebbero potuto entrare nel circuito della DOC e DOCG, aumentando così il volume complessivo della produzione certificata.”
Equilibrio tra produzione e domanda per proteggere il mercato
La scelta del Consorzio di Tutela si basa sulla necessità di mantenere un equilibrio tra la produzione e la domanda, evitando il rischio di un eccesso di offerta che potrebbe compromettere il valore del vino.
“La decisione di sospendere le nuove iscrizioni allo Schedario Viticolo nasce dalla necessità di mantenere un equilibrio tra la produzione e la domanda di mercato, evitando un’eccessiva crescita dell’offerta che potrebbe mettere sotto pressione i prezzi e il posizionamento del nostro vino. – continua Pastorelli. – È una scelta strategica che mira a tutelare il valore del Primitivo di Manduria, garantendo una gestione sostenibile del territorio e un adeguato ritorno economico per i viticoltori che già operano all’interno della denominazione. Regolando l’offerta in modo mirato, cerchiamo di tutelare sia il valore che la qualità del nostro vino. L’approccio adottato è l’unico strumento che abbiamo per bilanciare la domanda e l’offerta. Come ci insegna la legge di mercato, ridurre l’offerta di un prodotto, soprattutto quando si tratta di una denominazione così rinomata come il nostro Primitivo di Manduria, stimola la domanda. Una gestione oculata della produzione è fondamentale per evitare la svalutazione del vino e un’offerta controllata è essenziale per mantenere l’equilibrio dei prezzi, evitando che un’eccessiva produzione possa mettere sotto pressione i viticoltori e compromettere il valore percepito del nostro vino. Senza un intervento di questo tipo, rischieremmo di svalutare il lavoro di tanti anni dei nostri produttori e di danneggiare l’intero settore vitivinicolo del nostro territorio.”
Obiettivi e visione futura
L’obiettivo principale di questa misura è tutelare la denominazione e garantire il suo posizionamento come simbolo di eccellenza.
“Attraverso questo provvedimento non solo vogliamo tutelare e salvaguardare il lavoro dei nostri viticoltori, ma anche garantire che il Primitivo di Manduria continui ad essere un simbolo di eccellenza e qualità, un vino che è ormai riconosciuto a livello internazionale come emblema della Puglia – conclude Pastorelli – La scelta è parte di una visione più ampia di sostenibilità: la nostra missione è quella di proteggere non solo il valore economico della denominazione, ma anche l’immagine che il nostro vino porta con sé in tutto il mondo. Inoltre, questa scelta è in linea con una visione di sostenibilità che non riguarda solo la qualità del prodotto, ma anche la capacità di mantenere il nostro territorio sano, produttivo e capace di offrire un futuro alle generazioni che verranno.”